lunedì 14 aprile 2008

"Milopita", ovvero il crostatone di mele (in) greco

Mi sono decisamente lasciata andare al romanticismo in questa foto... =)
In Grecia una percentuale spropositata di dolci prevede l'uso della cannella, milopita compresa; nonostante questo, la torta di mele greca è uno dei miei dolci preferiti. La frolla è particolarmente friabile, impossibile da mangiare con le mani, e priva di zucchero; la farcitura, al contrario, è dolcissima, con un sapore molto deciso, e un consistenza totalmente diversa. Si prepara in pochissimo tempo, non richiede particolare manualità, e si presta ad accompagnare qualsiasi momento della giornata.

Ingredienti:
-500g di farina 00
-una bustina di lievito
-un uovo
-un pizzico di sale
-250g di burro
-4 mele (2 granny+2 golden)
-un bicchiere di zucchero
-2 cucchiai di cannella

Preparare l'impasto unendo alla farina il lievito, il sale, l'uovo e il burro a temperatura ambiente e lavorando il tutto energicamente fino ad ottenere un compsto granuloso. Conservare 1/4 dell'impasto in freezer e proseguire con la lavorazione rivestendo con i granuli (resi più compatti possibile) una teglia. Sbucciare le mele e grattugiare la polpa all'interno di una terrina, unire lo zucchero e la cannella e mescolare; versare il composto nella tortiera foderata con l'impasto. Recuperare i granuli dal freezer e spargerli uniformemente sulla torta. Cuocere in forno a 180 gradi per circa 1 ora.

Potete servire la torta con un miele molto forte (castagno) e con un tè nero aromatizzato con stecche di cannella...la candelina non è obbligatoria!

2 commenti:

erika ha detto...

grazie per questa bella idea.
io sono una di quelle che ama tantissimo la cannella ancora di piu' nei piatti salati.
il mio canella ha il suo colore e si chiama cannella.

ho scoperto per caso il tuo blog, grazie! è fatto bene. brava!

*PhAbYA* ha detto...

divertente la storia del cane! per poco anche la mia gattina non si chiamava cannella! una mia coinquilina si era fissata che voleva darle questo nome, e ogni tanto lo usa comunque, nonostante lei si chiami taiga!

phabya!