domenica 7 dicembre 2008

Il Dramma della Conservazione Sott'Olio

Quando sono stata informata del fatto che il freezer non è una specie di macchina che ferma il tempo ho capito di avere un problema con la conservazione degli alimenti...mi piaceva l'idea di poter lasciare i cibi in stand by per un tempo indefinibile...
Oltre a questa sconcertante rivelazione nella mia testa vagavano una serie di interrogativi pressanti circa le etichette: "una volta aperto conservare in breve tempo". Come posso far fuori in "breve tempo" 250g di composta di zucca? Breve tempo è più o meno di una settimana?
Per non parlare poi del terrore del botulino che mi attanaglia ogni volta che sogno di mettermi a confezionare le conserve vegetali: rimangono sogni.
Preparare liquori e marmellate è in certo senso catartico: sono gli unici alimenti che mi permettono di dar sfogo ai miei sogni da Nonna Papera riducendo al minimo i rischi.
Per chi come me non si cimenta per paura di creare un'arma batteriologica potentissima, posto questa ricetta che vede protagonisti la melanzana e il pomodoro secco, garantendo una durata di 4 giorni nel vostro frigo!

Melanzane:
-1kg di melanzane scure sode e sane
-olio e.v.o.
-aceto balsamico (uno decente!)
-basilico
-peperoncini secchi
-aglio in granuli
-prezzemolo
-sale

Lavare le melanzane e affettarle a rondelle, disporle su carta da forno con olio e sale e cuocere per 30/40 min. Disporre all'interno di un contenitore per alimenti formando degli strati in cui si alternino le erbe aromatiche tritate, il peperoncino, l'aglio (che in granuli non è certo il massimo, ma vi permetterà di essere tollerati nel letto matrimoniale), un filo d'olio e l'aceto.

Pomodori secchi:
-350g di pomodori secchi
-200ml di aceto di vino bianco
-olio e.v.o.
-origano
-basilico
-alloro
-uno spicchio d'aglio
-pepe nero

Immergere i pomodori in una soluzione di aceto e pari quantità d'acqua per circa due ore, o comunque finché non risultino teneri. Strizzarli e tamponarli con carta assorbente da cucina, disporli in un contenitore per alimenti con le erbe aromatiche e le spezie, se necessario regolare di sale e aggiungere alla fine l'olio che dovrà essere abbondante.
nB=potete riutilizzare l'olio per condire le insalate o per un sugo di pomodori freschi.

lunedì 24 novembre 2008

La Castagna e il suo Guscio di Cioccolato

Mi è stata regalata una quantità...notevole di castagne, sebbene una parte sia diventata il dopocena preferito dei miei ospiti ho dovuto elaborare delle strategie di consumo/conservazione alternative. Ho deciso che questo è l'anno delle castagne col cioccolato, per cui oltre ad una deliziosa marmellata variegata al fondente (che presto posterò), mi sono dedicata a delle praline, che sto dispensando a parenti e amici, una ricetta "estemporanea", votata al gusto e alla ricerca più che alla consacrazione della tecnica (il senso è che non mi sono sognata di temperare il cioccolato, ecco!).

Ingredienti per 20 praline
-20 castagne grandi
-100ml di rum bruno
-50g di farina 00
-50g di fecola di patate
-50g di zucchero semolato
-100g di burro
-1 tuorlo
-50g di nocciole tostate e ridotte in briciole
-100ml di panna fresca
-100g di ottimo cioccolato fondente

Bollire le castagne per 20 min e lasciarle in infusione, ben pulite, per circa 2 ore, nel rum. Impastare la farina, la fecola e lo zuchero con il burro e il tuorlo; formare un panetto e lasciarlo riposare in frigo per 30 min. Scolare le castagne, asciugarle con della carta da cucina e ricoprirle con l'impasto preparato, dare la forma di una cupoletta e porre in forno per 15 min a 180 gradi, o comunque finché la pasta risulterà lievemente dorata. Lasciar raffreddare. Preparare la glassa fondendo il cioccolato a bagnomaria e aggiungendo la panna e la granella di nocciole. Ricoprire le praline su ogni lato.

venerdì 21 novembre 2008

Dolce Trio di Natale...un contest!

Questa è la ricetta che presenterò per "Sapore di Sfida 2", un concorso di Giallo Zafferano sui dolci di Natale.
Se un post di Natale mi fa provare un po' di imbarazzo, un post di Natale, a Novembre, può sembrare proprio fuori luogo! Ma come è vero che i maniaci dello shopping hanno già iniziato a fare i regali di Natale, così anche le brave casalinghe dal canto loro, stanno già pianificando il menù delle feste, perciò: DONNE è arrivato il ricettone di Natale (anche abbastanza in anticipo!).
La mia idea è quella di offrire una valida alternativa al fettone di panettone, proponendo tre piccoli dolcetti che diano una...."botta di vita" ai sapori tradizionali.

Cappuccino di Pandoro
Ingredienti per 8 tazzine da caffè:
-3 piccoli pandori
-100ml di panna fresca
-50g di zucchero bianco
-50g di cioccolato fondente
-una noce di burro
-cacao amaro
-zucchero a velo

Far ammorbidire due pandorini a pezzetti nella panna per 30 min, preparare un caramello non troppo scuro con lo zucchero e sciogliere il cioccolato. Strizzare i pandorini e dividere la panna in due parti: una verrà scaldata e unita al caramello liquido, l'altra verrà aggiunta al cioccolato fuso. Aggiungere parti uguali di pandoro ammorbidito ad ogni composto e frullare. Comporre il cappuccino alternando strati di crema al mou e di crema al cioccolato, spolverare con il cacao amaro. Accompagnare il dolce con dischetti di pandoro passati nel forno con una spennellata di burro fuso e una spruzzata di zucchero a velo.

Torretta di Panforte con crema alla cannella
Ingredienti per 8 pezzi:
-un panforte
-2 tuorli
-8 cucchiai di zucchero bianco
-2 cucchiai di farina 00
-2 bicchieri di latte
-2 stecche di cannella
-1/2 tazzina di marsala secco (facoltativo, ma ci sta benissimo!)

Ricavare dal panforte delle sfogliette aiutandosi, se necessario, con della fecola di patate, mettere la cannella in infusione nel latte e cuocere fino a pochi momenti prima della bollitura. Preparare la crema pasticcera sbattendo le uova con lo zucchero, aggiungendo la farina, il marsala e versando il composto nel latte; cuocere finché non risulti abbastanza densa. Preparare le torrette alternando le sfoglie di panforte con fiocchi di crema.

Crema di Torrone in cialda di Panettone
Ingredienti per 8 pezzi:
-un panettone
-250g di ricotta fresca di mucca
-150g di torrone bianco, duro
-1/2 bicchiere di latte aromatizzato con estratto di mandorla
-50g di zucchero a velo
-50g di zucchero bianco
-madorle sgusciate, tostate

Tritare finemente il torrone e frullare la metà dei frammenti; unire il tutto alla ricotta. Coppare 16 dischi di panettone dal diametro di circa 4cm, passarli in forno per qualche minuto e spruzzarli con il latte alla mandorla. Preparare un caramello, tuffare le mandorle, recuperarle e lasciarle indurire su della carta da forno. Preparare una glassa con lo zucchero a velo e uno o due cucchiaini di latte aromatizzato. Comporre il dolce con un dischetto di panettone, la crema di torrone, di nuovo un dischetto e decorare con la glassa, il caramello versato a filo e le mandorle.

domenica 9 novembre 2008

Settimana degli Arrosti. Petto di Vitella Farcito

Quando cresci con una madre che la domenica trasforma casa sua in una locanda, e un padre che, per aggiungere infiniti posti a tavola, ha comprato un tavolo che si allunga fino a 4 metri (ancora si maledice), impari a cucinare molto presto. La cosa non mi ha mai disturbato, la mia unica perplessità era il "menù fisso" che mia madre aveva elaborato: immancabile il sugo di carne, le SUE patate al forno, la crostata e l'arrosto, sempre lo stesso: perchè variare se il rollè di vitella piaceva a tutti? La noia non era un sentimento contemplato.
Oggi, se proprio devo mangiare un arrosto (ebbene lo confesso, io non amo gli arrosti!), preferisco confezionarlo in casa, farcirlo con delle verdure e variare la cottura.

Ingredienti per otto persone:
-un petto di vitella (detto anche punta di petto) da 1,5 Kg
-10 carciofi romaneschi
-200g di patate
-due spicchi d'aglio
-timo
-pepe nero
-un bicchiere di vino bianco
-olio e.v.o.
-sale

Pelare le patate, tagliarle a cubetti e spadellarle con un filo d'olio, aggiungere il timo e salare. Pulire i carciofi, tagliarli a lamelle, salare, pepare e spadellare con olio. Aprire il petto ed inserire il ripieno, chiudere con spago bianco da cucina e cospargere con il pepe. Scaldare l'olio con l'aglio e aggiungere l'arrosto, far rosolare su ogni lato e sfumare con il vino. Porre la carne su una placca rivestita con carta da forno. Cuocere per tre ore a 120 gradi (temperatura non troppo alta per un tempo superiore alla media), salare dopo le prime due ore di cottura. Affettare una volta freddo e servire con il fondo.

venerdì 7 novembre 2008

Settimana degli Arrosti. Un Taglio Povero

Fra le carni che si prestano ad una cottura lenta abbiamo la guancia di manzo, considerata un taglio umile, poco utilizzata, è anche abbastanza difficile da trovare.
Tutto inizia con una lunga marinata in un vino dal sapore aromatico (12 ore), si passa poi alla preparazione ed in fine alla cottura (4 ore), praticamente vi dimenticherete di averla in casa...
Non c'è molto altro da dire, se non che la carne è tenerissima e che risulta molto insaporita dai vari passaggi. Questo è sicuramente il metodo di preparazione più semplice, dopo la cottura la carne viene affettata e servita con il fondo e le verdurine con cui è stata cotta, ma se avete (altro!) tempo consiglio un ulteriore passaggio: tagliatela a cubetti piuttosto grandi, e tuffatela nella semola aromatizzata con rosmarino e grani di pepe nero tritati, scottate ogni lato su una padella antiaderente con un filo d'olio e servitela su una purea ristretta fatta con le verdure della cottura.

Ingredienti per otto persone:
-una guancia di manzo da un kg circa
-un l di vino rosso + un bicchiere
-due l di brodo di carne (in mancanza va bene quello vegetale)
-due grandi carote
-una costa di sedano
-una grande cipolla bianca
-8 grani di ginepro
-un rametto di rosmarino
-olio e.v.o.
-sale

Snervare la carne con cura, porla a marinare nel litro vino con le carote sbucciate, il sedano, la cipolla a quarti il ginepro e il rosmarino. Dopo minimo 6 ore recuperare le verdure, ridurle a pezzi di media grandezza e farle soffriggere in una pentola capiente; aggiungere la carne, farla rosolare su ogni lato e sfumare con il bicchiere di vino. Aggiungere un litro di brodo di carne e coprire. La cottura deve durare 4 ore al minimo della fiamma e la carne deve essere coperta dal brodo che può eventualmente essere incrementato di volta in volta. Affettare la carne e far ridurre il fondo a fiamma vivace, servire insieme.

mercoledì 5 novembre 2008

Settimana degli Arrosti. Arista Farcita su Vellutata di Cicoria allo zenzero

Avere in casa una radice di zenzero fresco è cosa buona e giusta, il suo sapore asprigno, simile a quello del limone, ma leggermente piccante si abbina facilmente a molte pietanze, tra cui le carni bianche (apoteosi), le verdure saltate nel wok, ma anche nel tè.
Per ravvivare un semplice rollè d'arista bisogna semplicemente pensare ad un ripieno saporito e una salsetta (e qui entra in gioco le zenzero, appunto), che contrasti la stoppacciosità della carne. Ho optato per le verdure, così facendo sono riuscita ad ottenere una pietanza dall'apporto calorico limitato, con un'indiscutibile resa cromatica e un sapore variato (volendo invece rimanere sul tema "carnivoro" si potrebbero utilizzare fette di speck o uno strato di salsiccia macinata).

Ingredienti per otto persone:
-un kg di arista aperta
-200g di carote
-200g di zucchine
-200g di peperone rosso
-500g di cicoria pulita
-un pezzo di radice di zenzero
-un rametto di rosmarino fresco
-una foglia d'alloro
-olio e.v.o.
-un bicchiere di vino bianco
-una piccola cipolla gialla
-un pezzo di sedano molto piccolo
-sale

Tritare la cipolla ed il sedano, pulire le verdure, ridurle a cubetti molto piccoli, salarle e spadellarle per tre minuti, una alla volta con una parte del trito di cipolla e sedano e un filo d'olio. Disporre la brunoise di verdure ottenuta sulla carne, arrotolare e chiudere con uno spago da cucina. Scaldare 5 cucchiai di olio in un tegame capiente con il rosmarino e l'alloro e far rosolare la carne su ogni lato, sfumare con il vino e accomodare in una pirofila con il fondo di cottura. Cuocere in forno preriscaldato a 120 gradi per 3 ore bagnandolo spesso con il fondo. Preparare la vellutata: bollire in acqua salata la cicoria per 10 min, scolarla, ripassarla in padella con olio e zenzero fresco grattugiato, frullare il composto. Affettare l'arrosto quando sarà freddo, comporre il piatto con un letto di vellutata e qualche fetta di carne bagnata con il fondo.

lunedì 3 novembre 2008

Settimana degli Arrosti. La Cottura (quasi) Sottovuoto

Mi è stato fatto un regalo fantastico oggi: ho chiesto del crescione al reparto frutteria di un grande fornitore per la ristorazione e una signora ha estratto dalle enormi celle frigorifere una cassetta piena di graziosissime piantine, si trattava di germogli giovanissimi di diverse forme e colori; poi lusingata dalla mia felicità mi ha fatto uno sconto quasi imbarazzante e mi ha detto "sai ti capisco io adoro stare in cucina...".
Il crescione è un tipo di erba da insalata molto aromatica dal sapore piccante ed intenso, si può produrre anche in casa perchè cresce con enorme facilità (non è il mio caso, sono una frana con le piantine) e in cucina viene consumata con moderazione, quindi soprattutto per condire.
In questo arrosto il brie ed il crescione daranno un tocco molto deciso al sapore delicato della carne di tacchino che al forno tende a diventare insipida e stoppacciosa; per risolvere questo problema ho optato per una cottura a bassa temperatura che nei ristoranti avviene a 60 gradi in forno a vapore con l'arrosto chiuso nel sottovuoto per circa due ore. In casa si può isolare l'arrosto nella pellicola chiudendolo accuratamente e cuocerlo in acqua calda (non bollente) per lo stesso tempo.

Come ho già fatto per il brunch ho deciso di dedicare un'intera settimana alla preparazione degli arrosti utilizzando alcune idee che mi sono state suggerite durante un corso di cucina.

Ingredienti per due arrosti da quattro persone:
-un grande petto di tacchino intero
-300g di brie
-due tuorli
-500ml di latte
-una manciata di crescione macinato
-burro
-salvia

Pulire il petto di tacchino dividendolo a metà, aprendo a libretto ciascuna parte e privandolo delle nervature e degli ossicini. Battere la carne cercando di ottenere una superficie uniforme e riporla in un contenitore a marinare con il latte per circa 2 ore. Preparare un impasto con il brie, le uova ed il crescione. Scolare la carne dalla marinatura, tamponare con carta assorbente e disporre uniformemente il ripieno; arrotolare il tacchino e chiudere con dello spago da cucina e successivamente con la pellicola, a questo punto è importante fare attenzione perchè i liquidi rilasciati dalla carne in cottura non dovranno disperdersi nell'acqua che, a sua voltà, non dovrà entrare in contatto con l'arrosto. Cuocere per due ore in acqua calda, non bollente; rimuovere la pellicola (a questo punto verrete investiti dall'aroma!) e rosolare la carne nel burro caldo con la salvia, fino a formare la crosticina.
NB= gli arrosti "arrotolati" devono essere affettati solo quando sono ben freddi!

lunedì 27 ottobre 2008

Farro nei Pomodori

Sto cominciando ad abituarmi ad usare il farro, lo sto sostituendo a pasta, riso e pane e mi sto trovando benissimo; se inizialmente lo preparavo con le zuppe e in estate nelle insalate, ora ho scoperto che è ottimo per riempire le verdure al forno, per creare dei tortini e anche nei dolci.
Quando ho scoperto che mi fa impazzire anche nel sugo (al posto della solita pasta) ho deciso di rivisitare il classico pomodoro col riso: utilizzando dei san marzano, un po' di erbette aromatiche e delle patate novelle... un piatto decisamente contadino, quindi abbastanza fighetto =)

Ingredienti per 4 persone:
-10 pomodori s. marzano grandi
-300g di farro
-600g di patate novelle
-1 cipolla di tropea
-2 cucchiai di concentrato di pomodoro
-basilico
-timo
-rosmarino
-salvia
-dragoncello
-olio e.v.o.
-sale

Far bollire il farro per venti min in abbondante acqua salata. Lavare i pomodori, dividere otto di questi a metà per la lunghezza e privarli della parte interna, con i restanti e la polpa degli altri preparare un sugo semplicemente facendoli a pezzi piccoli e versandoli in una pentolina con un soffritto di cipolla. Cuocere per dieci min, aggiungere il concentrato e lasciar andare a fuoco lento per altri cinque min. Tritare le erbe aromatiche con cura (tranne il rosmarino) e aggiungerle al sugo solo a cottura ultimata. Unire il farro al sugo e riempire i pomodori; lavare accuratamente le patate senza togliere la buccia, condirle con sale, pepe nero e rosmarino e adagiarle su una teglia ricoperta di carta da forno, insieme ai pomodori e irrorare il tutto con l'olio. Cuocere per trenta min. a 220 gradi.

mercoledì 15 ottobre 2008

La Torta a Piani, un Traguardo!


Ho faticato veramente per compiere questa impresa faraonica, tra imprevisti e cambi di prospettiva dell'ultimo minuto ci sono voluti due giorni di lavoro molto intensi...
Ricordo che dalla gioia non dormivo la notte, aspettando con trepidazione il momento delle decorazioni.
Riconosco di essere stata insolitamente metodica distribuendo il lavoro in tappe ben definite: spesa, preparazione del pan di spagna e della crema, creazione della struttura e farcitura, decorazione. Ho scelto di aromatizzare la base con la mandorla e riempire la torta con una chantilly all'italiana, per la copertura ho optato per la panna.
Ovviamente ci sono stati degli errori di valutazione...
*il giorno della festa ho comprato i fiori: avevo scelto un mazzo di margherite viola, ma il fioraio mi ha fatto notare che non era di buon augurio mettere su una torta i fiori che si portano ai morti...
*ho lavorato a casa dei miei e non sono stati felici di vedere il loro frigo invaso da questo gigante di panna (ho dovuto smontare ben due ripiani)
*e alla fine il trasporto che è stata la parte più buffa: io al volante a una velocità non superiore ai 30 km/h che sfogavo la mia apprensione (ogni buca era un dramma) sulla mia amica Sara e mio cugino che reggevano in due la torta.

Volete cimentarvi?

Ingredienti per una dose di pan di spagna:
-100g di farina
-50g di fecola di patate
-150g di zucchero
-5 uova
-aroma a scelta (io ho ridotto in polvere qualche armellina)

Il pan di spagna non è impossibile, è un dolce che si alza senza lievito, che risulta morbido e delicato ma potrebbe avere il sapore di una grande frittata se non aggiungete un minimo di aroma; bisogna considerare inoltre che la consistenza è un po' quella di un cuscino quindi consiglio di farcirlo a dovere...
L'unica cosa da non sbagliare sono i tempi di lavorazione di zucchero e uova: devono montare (non a mano, ma con delle fruste elettriche ad alta velocità) almeno per dieci min (facciamo 15!). La farina e la fecola devono essere aggiunte in seguito, riducendo la velocità.
Il pan di spagna deve cuocere per 25/30 min (provare con lo stecchino) a 160 gradi in un forno...decente. Se il vostro brucia le torte applicare sul fondo una teglia con dell'acqua. NON aprire lo sportello prima della fine!!!
Il pan di spagna garantisce una solida struttura su cui costruire i piani.

La farcitura:
Ingredienti per una dose di chantilly all'italiana:

-4 tuorli
-12 cucchiai di zucchero
-4 cucchiai di farina 00
-4 bicchieri di latte
-aroma di vaniglia
-scorza di limone grattugiata
-300ml di panna

Preparare la crema sbattendo energicamente i tuorli con lo zucchero, quando il composto avrà raggiunto un colore chiaro unire la farina. Riscaldare il latte in un pentolino capiente senza farlo bollire, stemperare la crema con parte del latte e versare il tutto nella pentola. Cuocere a fuoco lento fino ad ottenere una buona consistenza (quasi un budino), se la crema risulterà troppo "lenta" infatti, non sarà possibile farcire la torta. Lasciar raffreddare per circa 1 ora in frigorifero, montare la panna a neve ferma e unire i due preparati mescolando dal basso verso l'alto.

Per farcire ci sono alcuni accorgimenti:
*è importante la precisione: gli strati della torta devono essere tutti della stessa altezza
*eliminare la parte superiore e i bordi del pan di spagna (troppo duri)
*prima di tagliare orizzontalmente il pan di spagna per farcire, inumidire i bordi con del latte
*non ho usato strutture particolari per realizzare i piani, ho soltanto aggiunto, a torta finita, una stecca lunga che teneva insieme i diversi livelli.

martedì 29 luglio 2008

...su Vellutata di Pomodoro alla Cannella

Uffa, ma io ho voglia di cucinare! di fare le cose sul serio...
Mi stressa comprare le mie riviste preferite e vedere che il massimo che sanno fare d'estate è "insegnarci" a fare l'insalata con i pomodori o le paste fredde. Capisco che non tutti hanno voglia di immolarsi davanti ai fornelli con il caldo, ma davvero nessuno di noi ha mai voglia di un piatto CUCINATO?! 
Come molte delle ricette che sto postando ultimamente questa proviene dal corso di cucina che ho seguito qualche tempo fa ed è stata pubblicata anche su Cucina e Vini. Si tratta di un pacchero ripieno, richiede una buona dose d'impegno e tanta voglia di intrugliare ai fornelli; è perfetto in una cena in cui non è previsto un primo piatto, servito singolarmente, come appetizer.

Ingredienti:
per 4/6 paccheri
- 120g di ricotta di pecora
-30g di olive denocciolate e sminuzzate (io ho usato le solite gaeta)
-60g di pecorino romano
-4 pomodori grappolo
-olio e.v.o.
-timo 
-cannella
-pepe nero
-sale

Preparare la vellutata incidendo a croce i pomodori sul fondo, tuffarli in acqua bollente per 30 secondi e successivamente in acqua e ghiaccio; questo permetterà di spellarli molto facilmente.
Estrarre dal pomodoro l'acqua di vegetazione, lasciando praticamente solo le falde che andranno cotte a fuoco basso per 10 min con un filo di olio crudo e del sale.
Cuocere i paccheri in abbondante acqua salata lasciandoli leggermente al dente, a cottura ultimata tuffarli in acqua e ghiaccio. Lavorare la ricotta con sale, timo, pepe e le olive; farcire i paccheri con questo composto; una volta pronti passarli nel pecorino (come una sorta di panatura) e cuocerli su padella antiaderente finché il formaggio non avrà formato la crosticina. Unire un pizzico di cannella alla vellutata di pomodoro e versare quest' ultima a specchio su un piatto, adagiarvi sopra il pacchero e decorare con un rametto di timo.

lunedì 7 luglio 2008

"Reimagining" Caprese

Dopo un bel po' di giorni di latitanza (passati a boccheggiare in pace tra il futon e il ventilatore), mi risveglio con la pretenziosa intenzione di scomodare un grande classico per presentarvi il "mitico" pomodorino confit! Una fine decorazione e insieme una mini degustazione in ascesa (verso il paradiso), insegnatomi da una grande chef indiscutibilmente geniale e a tratti vagamente stronza. Assaggiandolo si percepisce distintamente una gamma di sensazioni gustative, nell'ordine: dolce, salato, acidulo, piccante, che si succedono rapidamente .
Sostituendo questi cosetti ai classici pomodori crudi, e del pesto senza parmigiano al solito basilico, possiamo ottenere una caprese molto speciale che, senza rinunciare ai sapori originari restituisce una sensazione più raffinata (oltre naturalmente all'effetto sorpresa).

Ingredienti:
per quattro persone
-400g di pomodori pachino maturi, piccoli e ben ancorati al loro rametto
-mozzarella di bufala (quantità a vostra discrezione)
-30 forglie di basilico grandi lavate e tamponate
-20g di pinoli
-olio e.v.o.
-1/2 spicchio d'aglio piccolino
-4 cucchiaini colmi di zucchero bianco
-pepe nero
-menta secca
-sale

Lavare i pachino delicatamente e, con altrettanta cura, sfilarli dal rametto, cercando lasciarne una parte attaccata al pomodoro; dopo aver foderato una teglia con carta da forno, e averli adagiati sopra, condire con un filo d'olio e spolverare con lo zucchero, il pepe, il sale e la menta.
Cuocere in forno ben caldo (circa 230 gradi) per una ventina di minuti, o comunque fino a quando non saranno leggermente appassiti.
Preparare la salsa al basilico pestando le foglie con l'aglio, i pinoli, il sale e l'olio.
Impiattare affettando la mozzarella, disponendovi sopra i pomodori confit e la salsa.

martedì 1 luglio 2008

L'abbronzatura perfetta =P

Io non sono certo la persona adatta per parlare di abbronzatura: ieri ho camminato venti minuti sotto il sole e dopo poche ore ho sentito le mie guance bruciare, erano rosse come quelle di una turista tedesca dopo 4 ore di fila ai musei vaticani. A diffrenza di molte persone però, io non mi vergogno di arrivare in spiaggia il primo giorno di mare e sfoggiare il mio pallore malaticcio, anzi, applico anche una bella protezione 40 (!), metto una maglietta e mi piazzo sotto l'ombrellone.
Per tutti quelli invece che programmano i tempi della loro abbronzatura due mesi prima (insieme alla linea bikini), consiglio questa zuppa, preparata con elementi che favoriscono la tintarella, più il peperoncino che aiuta a sopportare il caldo (sapevatelo!).

Ingredienti:
per quattro persone
-800g di carote
-350g di spinaci freschi
-2 coste di sedano
-una cipolla
-scaglie di parmigiano
-un peperoncino fresco, piccolo, privato dei semi
-pepe nero
-olio e.v.o.
-sale

Lavare e sbucciare le carote, ridurle a cubetti piccolissimi, fare lo stesso con la cipolla e il sedano.
Lavare gli spinaci accuratamente (magari con del bicarbonato) ed eliminare le parti dure delle foglie, farli cuocere per pochi min in acqua bollente salata.
Scaldare otto cucchiai di olio in una pentola capiente e soffriggere le verdure tagliate a cubetti insieme al peperoncino, prima che risultino troppo colorate versare un litro di acqua e salare. Lasciar cuocere per 20 min a fuoco alto, o comunque finchè l'acqua non di sarà ridotta del 50%. Frullare il composto di spinaci (aiutandosi con un po' d'acqua di cottura), e quello di carote. Servire la zuppa lasciando i due colori/sapori ben distinti, aggiungendo qualche scaglietta di parmigiano, un filo d'olio e una macinata di pepe.

martedì 24 giugno 2008

Una ricetta con dedica!

La torta ai semi di papavero è una classico che io ho osato disprezzare, mi sembrava una specie di insipido ciambellone con una strana malattia. L'esperienza mi ha fatto cambiare opinione. L'ho sempre preparato per il posto dove lavoro senza mai assaggiarlo, poi un giorno l'ho fatta a casa mia durante una serata di chiacchere. Mentre Maria, la mia coinquilina, mi faceva le carte (sfavorevolissime!!) un odorino di dolcetto si librava su tutta la casa, all'assagio è stato amore.
Questo è un dolce davvero speciale: è il dolce preferito di una mia ex collega, lo adorava, ma non sono mai riuscita a darle la ricetta, alla fine ha provato quella pubblicata su un libro che usavo al lavoro...ovviamente io l'avevo modificata fino a renderla totalmente diversa. Visto che Gemma è stata una collega fantastica, ed è una grande ammiratrice di punto di fusione, dedico a lei il post e la ricetta, e ovviamente anche alla sua mamma.

Ingredienti:
-300g di farina 00
-una bustina di lievito per dolci
-70g di semi di papavero
-una stecca di vaniglia
-180g di burro
-230g di zucchero semolato
-180ml di panna fresca
-3 uova

Lavorare il burro a temperatura ambiente con lo zucchero, aggiungere le uova, la panna e i semi di papavero. Incidere la vaniglia con un coltello ed estrarre i semini che dovranno essere aggiunti all'impasto (il guscio può essere utilizzato per praparare lo zucchero vanigliato). Setacciare gli ingredienti secchi e aggiungerli mescolando energicamente a quelli umidi. Imburrare e infarinare una teglia abbastanza grande (24 cm diametro), versare il composto e cuocere per 45-50 min in forno preriscaldato a 180 gradi.

Generalmente una volta raffreddata la torta viene servita ricoperta di marmellata (tendenzialmente ai frutti di bosco), in questo caso ho preferito metterla accanto ad ogni fetta, ne ho usata una all'uvaspina presa da Ikea (VERGOGNA!), ma ci stava benissimo!

giovedì 12 giugno 2008

Caldo, Tiepido, Primaverile

Mi sembra il giorno adatto per presentare questa ricetta: pioggerella scema, vento freddo, ma pur sempre primavera; un piatto caldo, sicuramente, ma con una serie di elementi che in questa stagione vengono brutalmente sottovalutati: i legumi.
Ora, la scelta del cinghiale non è stata propriamente una scelta ma mi ha portata ad optare per una pasta fresca (visibilmente home made) e una serie di erbe aromatiche, ma soprattutto il sedano rapa, un mostruoso tubero apparentemente inutile.
Non nascondo che si tratta di una preparazione piuttosto lunga (una specie di piatto della domenica) ma ogni passo è necessario e affascinante, a cominciare dalla preparazione del ragout al coltello.

Ingredienti per quattro persone:
per la pasta
-4500g di farina 0
-50g di semola (per lavorare)
-4 tuorli
per il ragout
-400g di polpa di cinghiale
-100g di carote
-una grossa cipolla gialla
-un l di brodo di carne (ma anche vegetale va benissimo!)
-300dl di vino rosso
-bacche di ginepro
-timo
-alloro
-olio e.v.o.
-sale
per la salsa
-150g di fagioli cannellini
-150g di piselli
-100g di sedano rapa
-erba cipollina
-olio e.v.o.
-sale

Marinare la carne intera in 2,5 dl di vino con le foglie di alloro (3/4) , qualche bacca di ginepro schiacciata con il coltello e due rametti di timo per almeno due ore. Preparare intanto la pasta: disporre su un piano la farina a fontana, depositare al centro gli albumi e sbattere con una forchetta cercando di incorporare la farina dai lati. Lavorare energicamente l'impasto che, una volta pronto, deve riposare nella pellicola per circa 30 min. Riprendere a pasta e stendere senza tirare fino ad ottenere una sfoglia moooolto sottile (se potete usate la macchina apposita!!!). Dividere la sfoglia in più parti e stendere nuovamente ognuna di queste; arrotolare tre volte la pasta su sé stessa aiutandosi con la semola e ritagliare una serie di striscioline non troppo larghe. Riporre la pasta su dei vassoi (meglio se stesa) sempre utilizzando la semola che impedirà alla fettuccine di incollarsi. Riprendere la carne scolarla dalla marinatura, tagliarla meticolosamente in minuscoli cubetti e fare altrettanto con la carota e la cipolla. Scaldare in una casseruola l'olio, aggiungere la cipolla e la carota, far soffriggere dolcemente e unire anche la carne che appena risulterà rosolata dovrà essere sfumata con il restante vino e salata. Controllare spesso la cottura che dovrà durare all'incirca un'ora a fuoco lento, aggiungendo di volta in volta il brodo necessario.
Bollire i fagioli in acqua salata e una volta scolati, frullarli con il brodo necessario, ottenendo una purea abbastanza liquida. Cuocere i piselli semplicemente con brodo e sale, e saltare il sedano rapa ridotto a cubetti con dell'olio. Quando tutti gli ingredienti saranno pronti Cuocere la pasta per 3 min in acqua salata, e terminare la cottura con il ragout (che dovrà risulare abbastanza asciutto), la purea di fagioli, i piselli e il sedano rapa, spadellando per un paio di minuti. Aggiungere fuori dal fuoco l'erba cipollina e servire

Wow è lunghissima! volevo puntualizzare che è un primo buonissimo anche tiepido!

martedì 3 giugno 2008

Gougères...le mie Reginette del Finger Food

Sono semplici, minimal, avvinabili, non sporcano. Le mie reginette col nome francese che non so nemmeno pronunciare non sono altro che minuscoli bignè salati, vuoti perchè impastati con del formaggio. La cosa che mi fa impazzire è il colore che assumono grazie alla spennellata di uovo, la crosticina croccante unita alla morbidezza/vuotezza interna e il sapore così delicato da sembrare quasi... aereo.

Ingredienti:
-130g di farina
-60g di burro
-90g di formaggio (gouda per i miei gusti, parmigiano o simili per un sapore più deciso)
-4 uova (+uno per spennellare)
-noce moscata
-sale (dipende dal formaggio utilizzato)

Portare a ebollizione 250ml di acqua con il burro. Al momento del bollore allontanare dalla fiamma e aggiungere la farina in un colpo solo; mescolare energicamente, rimettere sul fuoco continuando a girare fino a formare una palla che si staccherà facilmente dai bordi della pentola. Unire le uova precedentemente sbattute col sale e la noce moscata poco alla volta, cercando di incorporarle perfettamente all'impasto; in seguito aggiungere circa il 70% del formaggio. Con una tasca da pasticcere fornita di beccuccio largo e liscio formare delle palline di impasto su una teglia rivestita di carta da forno; è importante che siano ben distanziate. Spolerizzare le gougères con il resto del formaggio e infornare a 170 gradi per 25-30 min; potrebbe volerci più o meno tempo, sfornare solo quando risulteranno gonfie e ben dorate.

Con questo metodo si prepara la "pasta da choux" usata in pasticceria per i bignè; basta eliminare dagli ingredienti il formaggio e la noce moscata e potrete preparare un ottimo dessert.

mercoledì 28 maggio 2008

Turbanti di Salmone

Peccato per la brutta foto... non era nata per finire sul blog, ma alla fine ho deciso di proporre questo piatto davvero ottimo e delicato, adatto a questa stagione. Ho passato due ore o quasi a ritoccare, cercando di pulire la teglia, ma il culmine della follia l'ho raggiunto quando mi sono messa a cancellare gli agretti "in disordine"!!!
Tornando al piatto: inizialmente non credevo che sarebbe stato così buono, ma le patate dopo la cottura hanno sprigionato un sapore unico accanto al pesce, e gli agretti hanno conferito all'insieme una croccantezza deliziosa!

Ingredienti:
-un trancio di salmone da circa 600g
-300g di patate a pasta gialla
-1/2 mazzetto di agretti
-timo
-santoreggia
-dragoncello
-olio e.v.o.
-sale

Pulire gli agretti e sbollentarli per qualche minuto in acqua bollente salata, scolare e lasciar raffreddare; mettere in cottura anche le patate semplicemente in acqua bollente con la buccia. Tagliare il salmone in modo da creare delle striscie lunghe 20-30 cm non troppo spesse. Sbucciare le patate e schiacciarle aggiungendo alla purea ottenuta le spezie ben tritate ed il sale. Stendere le striscie di salmone sul piano dim lavoro, ricoprirle con la purea, sovrapporre gli agretti e avvolgere delicatamente fermando con uno o più stecchini. Procedere così per tutte le altre striscie, adagiare su una placca unta o foderata con carta da forno e completare con un filo di olio e il sale. Cuocere in forno a 180 gradi per circa 20 min.

Consiglio di servire i turbanti su uno specchio di purea di patate molto lento allungato con la loro acqua di cottura e un fiocco di burro.

martedì 27 maggio 2008

Riscoprire le Seadas

Se per buona parte sono greca, e di nascita sono romana, per la restante percentuale (che non ho mai calcolato) sono sarda. Per questo ho sempre avuto modo di assaggiare prodotti specialissimi della sardegna che venivano mandati da parenti (mai visti e conosciuti) a mia nonna che a sua volta li smistava tra noi. Quindi ottimi formaggi, ciccioneddi (sempre chiamati così i famosi gnocchetti), savoiardi (quelli veri sardi sono buonissimi), papassini, e ovviamente le seadas.
Le odiavo, non le capivo, ho sempre creduto che fossero un miscuglio di sapori inconciliabili.. finché non ho avuto modo di prepararle io stessa con mia nonna!

Ingredienti:
-500g di formaggio di pecora freschissimo
-300g di semola
-2 uova grandi
-150 di strutto
-la scorza di due arance non trattate
-olio d'oliva per friggere
-miele leggermente sciolto a bagnomaria

Preparare un impasto con la semola, le uova, e lo strutto che risulti ben liscio e omogeneo e farlo riposare in frigorifero per 20 min. Affettare il formaggio non troppo sottile. Riprendere la sfoglia, stenderla e formare numerosi dischi al centro dei quali porre il formaggio e una piccola parte delle scorze; chiudere sovrapponendo un'altra sfoglia. Friggere in olio bollente finché ogni lato non risulti dorato. Decorare con l'altra scorza e il miele.

In genere il miele viene sostituito con lo zucchero, personalmente non sono d'accordo: i granelli mi disturbano parecchio: la sfoglia s'incroccantisce, il formaggio si squaglia, la scorza è l'elemento di freschezza che contrasta il fritto... il miele addolcisce il tutto e lo rende avvolgente.

lunedì 26 maggio 2008

La Portata dell'Esame...

Ecco il piatto con cui ho passato il mio esame di cucina! Ha un fascino particolare, non sono stata troppo contenta inizialmente di lui, l'esecuzione non era perfetta, ma più lo vedo più lo trovo carino, e ai giudici è piaciuto molto l'accostamento.
Piatto a parte, per questa gara ho avuto modo di cucinare in un luogo magico... niente fornelli, quattro piastre a induzione doppie, DUE forni rational, una macchina per il sottovuoto professionale, una friggitrice fichissima, una zona pasticceria superaccessoriata; il tutto organizzato in maniera eccellente, con attrezzature da far sbavare! Molto fortunato lo chef di quel posto, un tipo non troppo simpatico che ha passato tutto il tempo a puntarci gli occhi addosso (mancava davvero poco che ringhiasse), a difendere e coccolare la sua fantastica cucina.

Ingredienti per quattro persone:
-800g di cozze
-250g di linguine
-2 mazzetti di basilico
-olio e.v.o.
-uno spicchio d'aglio
-sale

Pulire le cozze sotto l'acqua corrente, privarle del "baffo" e tuffarle in un soffritto di olio ed aglio finché non saranno aperte; scolarle conservando il liquido e sgusciarle. Preparare un "pesto leggero" frullando insieme il basilico ben sfogliato e lavato con abbondante olio, qualche cubetto di ghiaccio (per conservare il verde brillante) , e sale. Cuocere le linguine in acqua bollente salata e scolarle ancora semicrude. Ultimare la cottura in una padella con l'acqua delle cozze e parte dei frutti di mare. Fuori dalla fiamma aggiungere il pesto freddo.

Potete decorare il piatto con una linguina cruda, fritta in olio bollente e posta al centro di un ricciolo di pasta, e un frutto di mare.
Nella fotografia attorno alla pasta ho lasciato cadere qualche goccia di pesto...in realtà, dopo un assaggio ho scoperto che sarebbe meglio utilizzare gocce di liquido di cottura delle cozze estremamente ridotto, questo per dare più sapore "di mare" al piatto.

giovedì 15 maggio 2008

..Avere Fretta

Mi capita spesso di preparare cene improvvisate, in questi casi cerco sempre di avere qualcosa da portare in tavola mentre finisco di cucinare il resto; se ho davvero poco tempo i voul au vent sono un'ottima soluzione, come stile non è proprio alta cucina, ma la scelta del ripieno aiuta... Scongelo di corsa la sfoglia (ovviamente fatta a mano) e corro a fare la spesa. Quando torno mi basta preparare tanti dischetti e sovrapporne tre: quello alla base intero e gli altri due con un foro al centro, una spennellata di uovo per saldare i bordi e una per lucidare, mentre sono nel forno preparo il ripieno.


Ingredienti per voul au vent alla spuma di tacchino:
-150g di fesa di tacchino
-150g di ricotta fresca di capra
-foglie di finocchio selvatico
-pepe rosa
-sale

Frullare nel mixer la ricotta con il tacchino e aggiungere, se necessario, un mestolino di acqua aromatizzata al finocchio (far bollire poca acqua con qualche foglia). Regolare di sale e aggiungere una macinata di pepe rosa e il finocchio. Riempire e decorare a piacere.


Ingredienti per voul au vent con crema ai funghi:
-250g di champignon
-50g di panna fresca
-20g di burro + una noce
-pepe bianco
-sale

Pulire i funghi e tagliarli a fette sottili, sciogliere il burro in una pentola e aggiungere i funghi lasciandone cruda una piccola parte; cuocere per circa 15 min a fuoco lento. Quando i funghi saranno quasi cotti aggiungere il sale, il pepe e la panna e dopo circa due min spegnere la fiamma. Cuocere in padella con una noce di burro i funghi lasciati da parte a fiamma alta per pochi minuti e tenerli per le decorazioni. Passare nel mixer i funghi con la panna e riempire i voul au vent.

Consiglio sempre di riempire i voul au vent con una sacca da pasticcere, è il modo più "pulito" e permette di risparmiare un sacco di tempo!

sabato 10 maggio 2008

Variazioni sul tema del Tiramisù

Il tiramisù è un dolce universale, lo sanno fare praticamnte tutti, arriva a fine pasto sulle tavole dei ristoranti (nelle coppette), delle case (nelle orride teglie di alluminio usa&getta) e nei bar, dove spesso si possono intravedere dietro i banconi dei mattoncini dai colori improbabili, pietrificati su dei piattini. La crema di questo dolce è un piccolo capolavoro e, nonostante sia sacrosanto l'accostamento con savoiardi e caffè, si presta a moooolte altre soluzioni... Questa in particolare è nata grazie ad un avanzo di torta al cioccolato (non so come sia potuto succedere!) e alla mia insana passione per il cioccolato bianco.

Ingredienti:
-4 uova freschissime
-4 cucchiai di zucchero semolato
-250g di mascarpone
-250 di torta al cioccolato
-100g di cioccolato bianco
-una tazzina di latte
-un baccello di vaniglia
-un pizzico di sale

Preparare la crema per il tiramisù dividendo le uova in albumi, che devono essere montati a neve con un pizzico di sale, e tuorli che invece vanno sbattuti energicamente con lo zucchero. Aggiungere il mascarpone al composto di tuorli e zucchero continuando a mescolare, ed alla fine incorporare l'albume delicatamente con movimenti dall'alto verso il basso.
Scaldare il latte con una piccola parte del baccello di vaniglia, sbriciolare la torta, ridurre il cioccolato in scaglie e preparare le coppe. La composizione è semplice: alternare le briciole di torta leggermente bagnate col latte vanigliato (io lo spargo con l'aiuto di uno spruzzino) con qualche scaglietta di cioccolato bianco e la crema, formando degli strati ben spartiti.
Rifinire con un pizzico di torta non bagnata e del cioccolato posti nel centro della coppa.

martedì 6 maggio 2008

Tomino, Carciofi, crosta di Patate.

Se devo proprio essere sincera non amo le muffe nobili: quelle patine bianche maleolenti che tanti formaggi vantano io le trovo disgustose; sarà il mio palato poco avvezzo ai sapori raffinati, sarà che sono cresciuta mangiando i buoni formaggi sardi...
Nonostante questo il famoso tomino alla piastra volevo proprio assaggiarlo, anzi, volevo combinarlo: vederlo nel piatto con altri ingredienti, perchè la sua forma è davvero graziosa, perchè nella mia testa frullavano accostamenti, perchè non posso pretendere di fare la cuoca e allo stesso tempo convivere con i miei tabù alimentari..no?
Era buonissimo...

Ingredienti per quattro commensali (moolto fortunati!)
-4 tomini
-6 carciofi
-4 patate medie a pasta gialla
-uno spicchio d'aglio
-timo
-alloro
-ginepro
-pepe bianco
-20g di burro
-olio e.v.o.
-sale

Pulire accuratamente i carciofi ridurli in ottavi e tuffarli in acqua acidulata con del limone. Con i gambi e le foglie preparare un brodo con circa 500ml di acqua. Sciogliere il burro in una padella con lo spicchio d'aglio, le foglie di alloro e il ginepro pestato grossolanamente; quando inizierà a produrre le bolle, eliminare l'aglio, aggiungere i carciofi, lasciarli cuocere 3/4 min, e versare il brodo necessario a coprirli, e proseguire la cottura a fuoco lento per circa 20 min.
Sbucciare le patate e affettarle molto sottili (io ho usato la mia mandolina nuova fiammante!) disporle su una teglia coperta con carta da forno, condite con l'olio, il sale e il timo. Cuocere a 230 gradi per circa 30 min, cercando di ottenere una leggera crosticina marrone sulle patate.
Poco prima di servire passare il tomino sulla piastra (io su una misera bistecchiera in ghisa!) leggermente oleata e ben calda, lasciandolo circa tre min per lato: deve risultare ben colorito e riginfio. Impiattare disponendo una base con i carciofi su cui adagiare il tomino e coprire quest'ultimo con le patate, completare con una macinata di pepe bianco.

Semplice e Geniale!

Sono in ritardo per il corso di cucina, posto al volo questa ricettina, troppo utile ed esageratamente buona (vi risparmio gli elogi che ho ricevuto grazie a lei).
Per preparare questa pizza, anzi, per trovare la ricetta esatta mia madre è quasi impazzita, non so per quanto tempo l'abbia cercata, ma quello della focaccia alta e morbida è un segreto che le persone custodiscono gelosamente. Dopo una prima fase di incredulità sono passata allo scoraggiamento totale, pensavo che sarebbe stato difficilissimo preparala. Come fa un impasto a lievitare in questo modo, a rimanere così soffice e ad essere così schifosamente delizioso?
La patata è il segreto. Semplice e geniale.

Ingredienti:
per l'impasto
-500g di farina 00
-una patata di media grandezza
-6 cucchiai di olio e.v.o.
-180ml di acqua
-2 cucchiaini di sale
-3 cucchiani di zucchero
-16g di lievito di birra
per il condimento
-300g di pomodori pelati o, preferibilmente la stessa quantità di pomodorini pachino leggermente scottati nel forno con olio e sale
-150g di olive verdi piccanti molto carnose
-basilico
-origano
-pepe nero
-olio e.v.o.
-sale

Bollire la patata sbucciata e tagliata a pezzetti in una dose abbondante di acqua, lasciar intiepidire, schiacciare la patata e conservare il liquido. Preparare una terrina in cui versare la farina il sale, lo zucchero, la patata schiacciata, l'olio, e il lievito sciolto in 180ml dell'acqua di cottura della patata. La quantità di acqua potrebbe risulatare insufficiente o abbondante, nel primo caso sarà necessario aggiungere acqua, nel secondo farina. Lavorare l'impasto energicamente per almeno 10 min aprendolo con le mani e ripiegandolo. A questo punto la lievitazione avverrà direttamente della teglia, sarà quindi necessario prepararne almeno tre ungendole con poco olio. Dividere l'impasto in tre o più pezzi (dipende dalla grandezza delle teglie) e stendere una focaccia alta non più di 1.5cm. Preparare il condimento mescolando ai pelati il basilico, il pepe, l'origano, il sale e una parte di olio; adagiare i pezzi di pomodoro ordinatamente sulla pizza e aggiungere le olive. Lasciar lievitare le focaccie così composte per due ore in un punto caldo della cucina. Poco prima della cottura affondare con la punta delle dita il pomodoro e le olive nell'impasto, che sarà diventato molto alto e aggiungere abbondante olio.
Cuocere in forno a 225 gradi per circa 30 min. Se la focaccia risulterà troppo secca pestare una foglia di basilico in dell'olio di oliva e spennellare.

lunedì 5 maggio 2008

Salvare le Foglie del Porro si può

Questa ricetta è nata quando ho scoperto che non è necessario buttare 2/3 del porro: quelle lunghe strisce verdi che lo rendono così difficile da infilare nella busta della spesa, e che in genere finiscono nel cestino dei rifiuti sono in realtà utilissime (non mi riferisco ovviamente alla parte finale...quella è eccessivamente legnosa!). Potete sfilacciarle e usare i fili verdi per decorare i piatti, opportunamente sagomate possono essere poste sul piatto come foglie su cui adagiare le pietanze, o come in questo caso, possono essere sbollentate e utilizzate per creare dei fagottini.



Ingredienti:
-un porro (con tutte le foglie!!)
-250g di formaggio (io ho usato dell'ottimo pastore di thiesi)
-un tuorlo
-una piccola patata lessata
-olio e.v.o.
-pepe rosa
-sale

Tagliare la parte finale del porro, privarlo delle minuscole radici sulla base e separare accuratamente le foglie. Ridurre la parte bianca a rondelle sottili e saltarla in padella per qualche minuto a fiamma dolce. Lavare accuratamente le foglie e tuffarle per un minuto in acqua bollente salata. Preparare una farcia con la patata schiacciata, il formaggio grattugiato grossolanamente il pepe rosa, la parte bianca del porro ed il tuorlo. Stendere le foglie aperte su un canovaccio e adagiare il ripeno sul margine più corto; piegare come nella fotografia e chiudere con un filo sempre ricavato dalla foglia. Cuocere in forno a 210 per pochi minuti: il tempo necessario affinchè il formaggio all'interno si sciolga.

Ho servito questi fagottini con del riso venere semplicemente spadellato con burro e porro, decorato con dei fili di erba cipollina.

mercoledì 23 aprile 2008

Cialde per Insalate e Riduzioni Balsamiche

Porgendo le dovute scuse per l'assenza straprolungata, mi accingo a scrivere di nuovo dopo un periodo di grandi sperimentazioni, studi culinari intensi e una snervante esperienza fallimentare di quasi lavoro.

Questa scema insalata in foto vuole essere un pretesto per parlare di riduzione balsamica. Una tecnica che ho migliorato in questi giorni imparando a renderla più di una decorazione (per piacere!) proprio lavorando sulle spezie e sulle erbe (ma anche sulla frutta!!!) aggiunte in cottura. Partendo dal presupposto che l'aceto balsamico permette accostamenti insospettabili e sorprendenti mi ero riproposta di aggiungere miele, stecche di cannella, chiodi di garofano, vino rosso, ma anche frutti di bosco... mi sono stradivertita.
La riduzione si prepara semplicemente facendo bollire a fiamma moderata l'aceto balsamico con l'aggiunta dei sapori che preferite, o anche da solo, con 400g di zucchero per litro, cercando di ottenere un liquido piuttosto denso, ma senza esagerare: durante il raffreddamento continuerà a solidificarsi e a quel punto sarà impossibile "modellarlo".

Ingredienti:
Per 12 cialde integrali:
-150g di farina 00
-200g di farina integrale
-60g di burro
-2 uova
-3,5 dl di latte
-pepe nero
-sale
Per 4 porzioni d'insalata:
-2 cerspi di radicchio di chioggia
-2 cerspi di indivia belga
-200g di verza (crauti)
-150g di parmigiano reggiano
-un piccolo porro
-erba limoncina

Per la cialda la preparazione è semplicissima: mescolare il burro fuso e il latte alle uova sbattute, continuando a mescolare versare le farine setacciate e condire con sale e pepe. Versare una parte del composto su un pentolino antiaderente, lasciar solidificare, e girare (mai fatte le crepes?) cercando di ottenere dei dischetti abbastanza grandi ma non troppo spessi, dovranno cuocere circa un minuto per lato.
Per l'insalata è molto importante cercare di tagliare il radicchio, l'indivia e soprattutto la verza molto sottili. Aggiungere il porro tagliato a rondelle e l'erba limoncina sminuzzata, mescolare e porre all'interno delle cialdine accomodate in delle scodelle abbastanza capienti. Solo alla fine aggiungere il parmigiano in scaglie e la riduzione balsamica.

Alla fine questa insalata non è poi scema come una semplice insalata potrebbe sembrare, ed è un'ottima soluzione per un pranzo fuori casa!

lunedì 14 aprile 2008

"Milopita", ovvero il crostatone di mele (in) greco

Mi sono decisamente lasciata andare al romanticismo in questa foto... =)
In Grecia una percentuale spropositata di dolci prevede l'uso della cannella, milopita compresa; nonostante questo, la torta di mele greca è uno dei miei dolci preferiti. La frolla è particolarmente friabile, impossibile da mangiare con le mani, e priva di zucchero; la farcitura, al contrario, è dolcissima, con un sapore molto deciso, e un consistenza totalmente diversa. Si prepara in pochissimo tempo, non richiede particolare manualità, e si presta ad accompagnare qualsiasi momento della giornata.

Ingredienti:
-500g di farina 00
-una bustina di lievito
-un uovo
-un pizzico di sale
-250g di burro
-4 mele (2 granny+2 golden)
-un bicchiere di zucchero
-2 cucchiai di cannella

Preparare l'impasto unendo alla farina il lievito, il sale, l'uovo e il burro a temperatura ambiente e lavorando il tutto energicamente fino ad ottenere un compsto granuloso. Conservare 1/4 dell'impasto in freezer e proseguire con la lavorazione rivestendo con i granuli (resi più compatti possibile) una teglia. Sbucciare le mele e grattugiare la polpa all'interno di una terrina, unire lo zucchero e la cannella e mescolare; versare il composto nella tortiera foderata con l'impasto. Recuperare i granuli dal freezer e spargerli uniformemente sulla torta. Cuocere in forno a 180 gradi per circa 1 ora.

Potete servire la torta con un miele molto forte (castagno) e con un tè nero aromatizzato con stecche di cannella...la candelina non è obbligatoria!

mercoledì 9 aprile 2008

"Ritagliarsi" l'aperitivo

Ci sono serate in cui mi sento molto paziente e ben disposta e decido di fare la pizza. Arriva sempre il momento in cui mi accorgo di essermi impantanata in un'impresa estenuante e mi pento, ma in genere è troppo tardi. Sicuramente il risultato mi consola, ma poi ci sono sempre cataste di piatti (e teglie!) da lavare (assolutamente non accetto di utilizzare materiali usa e getta, è uno spreco inammissibile). L'ultima volta però mi sono divertita a creare un interessante aperitivo con i ritagli della pasta, sì il ripieno arancione che s'intravede appena è zucca...non ho resistito!

Ingredienti:
per la pasta
-3 bicchieri di farina 00
-1 bicchiere di acqua
-15g di lievito di birra fresco
-4 cucchiai di olio e.v.o.
-1 cucchiaino di sale
-2 cucchiani di zucchero
per il ripieno
-300g di zucca cotta in forno semplicemente con del sale
-100g di pancetta affumicata a cubetti
-un porro
-2 cucchiai di burro
-2 foglie di salvia
-pepe nero

Preparare l'impasto per la pizza mescolando in una ciotola gli ingredienti secchi (farina sale zucchero) e l'olio, sciogliere il lievito in acqua tiepida unendola poi all'impasto. Lavorare su un ripiano per 10 min e lasciar lievitare almeno 1 ora in una ciotola coperta da un panno in un punto abbastanza caldo.
Sciogliere il burro in una padella e far soffriggere il porro, aggiungere la pancetta e la zucca e lascir insaporire qualche minuto a fiamma bassa.
Riprendere l'impasto, stenderlo in una sfoglia spessa poco meno di un centimetro e con un tagliapasta di otto centimetri di diametro ricavare dei dischi. Posizionare una parte del ripieno al centro di ogni disco e chiudere arricciando la pasta in alto.
Cuocere in forno a 220 gradi per 15-20 min.

lunedì 7 aprile 2008

Fagottini di pasta phillo con salsa alle noci

Stamattina, dopo 12 ore di sonno (!) mi sono data ad un'iperattività febbrile...foto, cucina, pulizie extra, lavatrici...e la scrittura di un post che era pronto da un po', con un ingrediente che è un vero tesoro nella mia dispensa: la pasta phillo.
Le creazioni che hanno alla base l'uso della pasta phillo hanno sempre un'estetica molto particolare e richiamano ripieni morbidi e salse creando piacevoli contrasti.
La phillo è sottile come un foglio, viene preparata solo con acqua e farina, stesa sottile come un foglio e lasciata riposare su dei grandi telai; è impossibile riprodurla in casa, e trovarla è anche abbastanza difficile, per questo consiglio di comprarne sempre in grande quantità.

Ingredienti per 4 fagottini:
-4 fogli di pasta phillo
-500g di spinaci freschi
-400g di ricotta di pecora
-1 spicchio d'aglio
-noce moscata
-un cucchiaio di burro
-sale
per la salsa alle noci:
-un cucchiaio di ricotta di pecora
-un cucchiaio di parmigiano reggiano
-100g di noci tostate
-50g di panna fresca da cucina
-noce moscata
-sale


In una padella antiaderente far sciogliere il burro con lo spicchio d'aglio, e aggiungere gli spinaci lavati e mondati, salare, abbassare la fiamma al minimo e chiudere con un coperchio.
Una volta appassiti gli spinaci devono essere tagliati grossolanamente e versati in una ciotola capiente con la ricotta, la noce moscata e aggiustare di sale, mescolando fino a creare un impasto omogeneo. Piegare i fogli di pasta phillo in 4 parti e adagiare al centro di ognuno 1/4 del ripieno, chiudendo con un pezzo di spago da cucina. Cuocere i fagottini in forno a 200 gradi per pochi minuti: il tempo necessario a raggiungere un colore leggermente bruno.
Preparare la salsa alle noci riunendo nel bicchiere di un frullatore gli ingredienti e lasciando 1/3 delle noci da parte, frullare per per pochi secondi. Servire i fagottini con la salsa e le noci sbriciolate.

venerdì 4 aprile 2008

Un Dorato Aroma di Cannella...il Creme Caramel!

Se apro il frigo e mi accorgo che disgraziatamente un litro di latte sta per morire scatta l'operazione creme caramel; dato che questa cosa succede fin troppo spesso, di budini in casa mia ne passano parecchi, ma molte sono anche le variazioni...
Ho pensato alla cannella e alle mandorle: la prima perchè sono circondata da cannellofili, le altre perchè volevo presentare il mio dolcetto con una decorazione un po' speciale... non mi sono accontentata di lasciare in infusione la cannella nel latte: ho creato una variazione anche sul caramello, rendendo, fra l'altro, la sua preparazione molto più semplice.

Ingredienti:
-500ml di latte
-3 tuorli d'uovo+ 2 uova intere
-120g di zucchero
-una stecca di cannella
-tre mandorle armelline sbriciolate
per il caramello:
-180g di zucchero a velo
-10g di burro
-un pizzico di cannella
-qualche mandorla spellata e tostata da caramellare

Scaldare il latte con la cannella e le mandorle amare togliendolo dal fuoco poco prima che inizi a bollire, lasciare in infusione per 30 min.
Sbattere i tuorli e le uova con lo zucchero e versare il latte filtrato, mescolare accuratamente, versare in degli stampi individuali e cuocere a bagnomaria in forno a 150 gradi per 50 min. Lasciar raffreddare per 3 ore dapprima nel forno aperto, poi in frigo. Il dolce deve essere servito freddo, si creerà un piacevole contrasto col caramello caldo.
Poco prima di servire preparare il caramello ponendo in un pentolino il burro, una volta che sarà fuso aggiungere lo zucchero e la cannella; mescolare finché non raggiungerà il colore desiderato. Per la decorazione: infilzare le mandorle con uno stuzzicadenti e immergerle nel caramello, facendole consolidare in posizione verticale. Rigirare i creme caramel nei piatti, decorare con il caramello che deve scendere a filo, e con le mandorle.

giovedì 3 aprile 2008

...Le mie Fisse...

Quando compro la zucca (cioè spessissimo) immancabilmente ne preparo una parte in questo modo. Con questo piatto ho suscitato lo stupore dei miei commensali, dopo la terza o quarta volta la noia, e infine il rifiuto; ma io non mi stanco mai delle cose che mi piacciono e vado avanti per un paio di giorni, mangiandone qualche fetta ad ogni pasto.
Anche in questo caso le spezie e le erbe aromatiche sono l'ingrediente che fa la differenza, possono variare secondo i gusti; voglia di giocare con le spezie a parte, propongo due versioni ben collaudate e molto interessanti...
Il peperoncino, presente in entrambe le preparazioni serve a rendere la zucca meno dolce.
NB= la buccia si mangia!!!!!!!!

Ingredienti:
-500g di zucca non troppo matura
-70g di pangrattato
-rosmarino
-pepe nero
-erba cipollina secca
-1 peperoncino secco
-olio e.v.o.
-sale
OPPURE
-500g di zucca matura
-100g di amaretti sbriciolati
-un bel pezzo di radice di zenzero pulita e sminuzzata
-pepe bianco
-un peperoncino secco
-qualche mandorla sminuzzata
-olio e.v.o.
-sale

Per entrambe le preparazioni la zucca deve essere lavata accuratamente e tagliata a fette sottili (circa 1/2cm) da disporre su una teglia (ricoperta di carta da forno) contigue ma non sovrapposte. Per la prima versione le spezie e le erbe sminuzzate devono essere mescolate al sale e al pangrattato e sparse uniformemente sulle fette che in seguito dovranno essere ben irrorate con l'olio. Per la seconda preparazione l'ordine è: sale e spezie, olio, e alla fine l'amaretto e le mandorle.
Cuocere in forno al massimo della temperatura (max 250), per 30 min, fino a quando la buccia risulterà croccante e la polpa ben cotta.

mercoledì 2 aprile 2008

L'Olio che fa la Differenza...


Per tutti quelli che credono che lo spiedino sia un piatto grossolano e sopravvalutato, mi sono presa la briga di proporre una versione più minimal, nel senso di minima...le cose piccoline sembrano sempre più fighette.
Ho creato un olio aromatico che andrà a condire la carne durante la cottura ma che potrete usare anche per servire gli spiedini; le erbe aromatiche utilizzate sono molto semplici da trovare, e come sempre, potete sperimentare mixando i sapori che preferite.

Ingredienti:
-300g di arista di maiale
-1 bicchiere di olio e.v.o.
-salvia
-rosmarino
-menta
-pepe nero
-pepe verde
-pepe rosa
-alloro
-3 cucchiai di vino rosso
-sale grosso


Ridurre la carne in bocconcini molto piccoli (circa 1/2 cm per lato) e lasciarla marinare con alloro pepe nero e vino per circa 30 min; infilzarla in degli stuzzicadenti.
In un mortaio pestare le erbe aromatiche, i grani di pepe e il sale con una piccola parte dell'olio, aggiungere successivamente il resto continuando a pestare e mescolare, e conservare (ovviamente prima verrà preparato più risulterà saporito).
Scolare la carne della marinatura, spennelarla con una piccola parte dell'olio e cuocere sulla piastra gli spiedini rosolandoli bene per ogni lato.

Suggerisco di servirli portando in tavola il resto dell'olio in delle coppette individuali e con del pane ripassato sulla piastra.

lunedì 31 marzo 2008

Croccanti, Colorati, Speziati. (un post quasi tecnico)

Sono tornata da piazza vittorio con due bustoni pieni di verdura (consigli per cucinare le rape cinesi?), spezie ma soprattutto frutta secca e non vedo l'ora di incastonarla in una colata bollente di caramello...non fa niente se passerò le prossime ore a scrostare il pentolino dove lo preparerò!
Ho deciso di aggiungere qualche polverina magica allo zucchero, tipo zenzero e cannella, e ovviamente del miele, ma di fiori d'arancio, uno specialissimo che ho comprato al commercio equo e solidale.


Ingredienti:
premetto che è difficile stare a stabilire quanto caramello preparare per un certo numero di persone, e che mi sembra superfluo dirvi quanta frutta secca o quanta cannella dovrete metterci: dipende tutto dai vostri gusti e dalla vostra voglia di CROCCANTI!
-300g di zucchero bianco
-pistacchi
-noci
-mandorle
-sesamo tostato
-2 cucchiai di miele
-zenzero
-cannella

Nel forno tostare la frutta posta su una teglia ricoperta di carta da forno per circa 10 min a 210 gradi finchè non avrà raggiunto un colore dorato (se avete comprato il sesamo bianco dovrete tostarlo su un padellino antiaderente).
Preparare dei fogli di carta da forno sui quali stenderete la frutta secca tostata e spolverizzata con le spezie. Io ho usato lo zenzero con i pistacchi e le mandorle, e la cannella con il sesamo, mentre sulle noci ho messo entrambi. Il sesamo a differenza della frutta secca deve essere raggruppato in una forma sempre ricoperta dalla carta (potete usare una teglia da plum cake o dei coppa pasta delle misure che preferite). Iniziare a scaldare il miele in un pentolino (possibilmente) antiaderente (meglio se con un manico lungo), aggiungere lo zucchero e mescolare continuamente. Potrebbero formarsi dei grumi, che però si scioglieranno con l'alzarsi della temperatura; quando il composto sarà liscio e da trasparente inizierà a diventare dorato partirà il momento dell'allerta: il colore giusto è un bruno dorato, ma dipende dai gusti individuali; il punto è che più il caramello è scuro, più risulterà amaro, il che è una cosa buona entro certi limiti perchè equilibrerà i sapori, ma non bisogna esagerare, o risulterà...alquanto spiacevole!
A questo punto la velocità è tutto: togliere dal fuoco il pentolino e versare il caramello sulla frutta secca posta sulla carta (cercando di dare la forma che preferite aiutandovi con un coltello); fare lo stesso per la forma col sesamo. Durante questa operazione il caramello potrebbe raffreddarsi e non scivolare dalla pentola, deve quindi essere messo nuovamente sul fuoco cercando di non fargli prendere troppo colore.
Quando le forme saranno pronte basterà attendere due min per lasciare che il caramello si solidifichi.

pS=ho scoperto che per non ammazzarsi di fatica basta lasciare gli utensili che avete usato a bagno in acqua calda per dieci min! =)

venerdì 28 marzo 2008

Zucchine Ripiene...ahem...Courgettes Secondo Phabya!

Questa ricetta proviene dalla cucina di mia nonna, ma con una drastica modifica: niente sugo; riadattata e corretta per la mia gioia personale, la presento a voi consigliandola come secondo piatto, o antipasto hardcore. Mi dispiace per la foto: mentre aggiustavo le luci l'ultima zucchina è stata decapitata da una mia amica!

Ingredienti per 4 persone:
-450g di zucchine con un diamentro di 3-4cm
-250g di petto di tacchino macinato
-70g di parmigiano reggiano
-100g di provolone piccante
-1 cipolla gialla
-8 cucchiai di olio e.v.o. + il necessario per la frittura
-pimento
-cumino
-pepe verde
-sale

Lavare le zucchine e tagliarle in due o tre parti cercando di ottenere dei cilindri di 5-6cm di altezza; con la massima cura privarle della parte interna che deve essere tagliata grossolanamente e messa in un piatto. Friggere la parte verde uniformemente girandola spesso, facendo in modo che rimanga rigida ma ben colorata all'interno e adagiarla su carta assorbente. Sminuzzare la cipolla e soffriggerla negli otto cucchiai d'olio, quando avrà raggiunto un colore biondo aggiungere la zucchina tagliuzzata, mescolare, abbassare la fiamma e coprire. Quando la zucchina si sarà ammorbidita salare, aggiungere il macinato e le spezie e lasciar cuocere per qualche minuto a fiamma viva; versare in una terrina e quando il composto si sarà raffreddato aggiungere il provolone e la metà del parmigiano. Farcire la parte verde della zucchina con il ripieno, porre su una teglia ricoperta da carta da forno e spargere a pioggia il parmigiano rimanente. Infornare a 210 gradi per il tempo necessario ad ottenere la crosticina sulle zucchine .

giovedì 27 marzo 2008

Torta con Nocciole al Cacao

Questa è una torta che ho preparato per due amiche che inauguravano la loro nuova casa con una cenetta davvero speciale. Immaginando che sarebbe stato carino portare qualcosa di buono e pensato a questa torta che avevo scoperto da pochi giorni. L'ho preparata e due secondi prima di uscire mi è venuta voglia di scattarla...era troppo carina.
Ho preso la macchina, una lampada, un piatto decente e una tovaglietta sperando di potermela cavare in pochi minuti, ma non è stato così e alla fine ho fatto tardi, ma ne è valsa la pena.
Non credevo che questa torta potesse essere così buona, che i vari ingredienti potessero coesistere perfettamente senza prevalere l'uno sull'altro; il segreto per una buona riuscita è certamente quello di tostare bene le nocciole in forno a 200 gradi per qualche minuto: sprigioneranno tutto il loro profumo e il loro sapore.

Ingredienti:
-250g di farina 00
-150g di nocciole tostate e sbriciolate
-180g di zucchero
-120g di burro
-90g di cacao amaro
-2 uova
-60ml di latte
-una tazzina di olio e.v.o.
-una bustina di lievito per dolci
-un pizzico di sale

Mescolare la farina, il cacao, le nocciole, il sale e il lievito in una terrina. Lavorare il burro con lo zucchero, aggiungere le uova, mescolare accuratamente e versare il latte e l'olio. Unire il composto liquido a quello secco lentamente, sempre mescolando e cercando di eliminare eventuali grumi. Infornare a 180 gradi per 40-45 min.

Potete glassare la torta con del cioccolato e ricoprirla con altre nocciole, utilizzando della glassa pronta o temperando del cioccolato fondente da copertura.

giovedì 20 marzo 2008

Settimana del Brunch: Crema di Latte

Questo dolce è un piccolo esempio di semplicità, dedicato agli ingredienti del mattino: uova, latte e zucchero. Possiede una morbidezza e un profumo tipico delle cose buone e accompagnato da biscottini fatti in casa completa il brunch.
Consiglio di mangiarlo in piccole dosi e quando è ancora tiepido, ma soprattutto di usare, se possibile del latte appena munto, da qualche tempo reperibile anche nelle grandi città grazie a dei progetti mirati alla riscoperta di questo incredibilile prodotto.

Ingredienti per 3/4 persone:
-250g di latte
-60g di zucchero
-1 uovo
-1 baccello di vaniglia privato dei semi (da conservare con cura per altre preparazioni)
-burro per gli stampi

Versare il latte e il baccello di vaniglia in un pentolino e cuocere fino ad ebollizione, quindi spegnere il fuoco e coprire. Montare le uova con lo zucchero cercando di ottenere un composto spumoso e di un giallo molto chiaro e aggiungere lentamente, sempre mescolando, il latte bollito.
Versare in degli stampini imburrati che, una volta riempiti, andranno adagiati in una teglia contenente acqua fino a 3/4 della loro altezza. Spolverizzare con dello zucchero nella parte superiore e cuocere in forno a 180 gradi per 30 min.

mercoledì 19 marzo 2008

Settimana del Brunch: Torte Salate

Le torte salate sono una delle mie fisse, mi dedico a tutte le sperimentazioni possibili, il risultato è sempre ottimo (non ho ancora trovato un ingrediente che non renda con la sfoglia) e in un brunch sostituiscono perfettamente tramezzini e toast.
L'importante secondo me è saper scegliere con cura le materie prime, accostarle opportunamente e possibilmente preparare la pasta a mano...è molto difficile, è vero, ma non ci sono paragoni. Io ho imparato da poco, ma mi brillavano gli occhi mentre la vedevo crescere, e quando l'ho assaggiata sono rimasta davvero sorpresa; ovviamente il secondo tentativo è stato migliore del primo(!), ma dopo poco tempo ho capito quanto sia importante la precisione in questa preparazione e ho superato del tutto l'ansia da prestazione!

Ingredienti per "Mezza Luna di Patate"
-400g di patate
-250g di pasta sfoglia
-1 fior di latte
-150g di prosciutto cotto
-60 ml di latte
-1 uovo
-pepe nero
-sale

Ridurre il fior di latte a pezzettini e lasciarlo in uno scolapasta per 2 ore, strizzandolo almeno due volte, questo eviterà la fuoriuscita di liquido durante la cottura. Bollire le patate per 25 min, scolarle, sbucciarle aggiungere sale pepe e latte e schiacciarle accuratamente. Stendere la pasta su carta da forno e cospargerne la metà con la purea ottenuta, aggiungere il prosciutto a cubetti, o se affettato, a striscioline, e il fior di latte. Chiudere dando la forma di mezza luna e sigillare i bordi. Praticare delle fessure che fungeranno da camino nella parte superiore, spennellare l'uovo sbattuto sulla sfoglia e infornare a 210 gradi per 35-40 min nella parte più alta del forno.

Ingredienti per "Torta Salata alle Erbe"
-800g di verdure miste pulite (cicoria, spinaci, broccoletti...)
-300g di sfoglia
-100g di olive di gaeta
-4 cucchiai di olio e.v.o. aromatizzato con cerfoglio, santoreggia e peperoncino
-uno spicchio d'aglio
-sale
(a piacere aggiungere formaggio dal sapore forte tipo provolone piccante)

Lavare le verdure e farle bollire in acqua salata per 15-20 min. Preparare intanto l'olio aromatico pestando in un mortaio il cerfoglio, la santoreggia un peperoncino secco e 2-3 grani di sale grosso; aggiungere l'olio e continuare a mescolare energicamente cercando di ottenere un liquido trasparente dai riflessi verdi e rossi. Scolare le verdure strizzandole a mano fino a renderle quasi asciutte. Scaldare in un padella a fuoco basso l'olio aromatico e l'aglio, aggiungere le verdure e le olive private del nocciolo e saltare per qualche minuto (a questo punto potreste aggiungere il formaggio).Versare sulla sfoglia stesa su carta da forno e formare i bordi. Cuocere in forno a 210 gradi per 35-40 min.